William Shakespeare – Bacio
Bacerò le tue labbra: c’è rimasto forse un po’ di veleno a darmi morte.
Bacerò le tue labbra: c’è rimasto forse un po’ di veleno a darmi morte.
Ama tutti, credi a pochi e non far del male a nessuno.
Bacio: il morso civilizzato.
La faceva suonare dieci, venti volte di seguito a Odette esigendo che intanto non smettesse di baciarlo. Ogni bacio chiama un altro bacio. Ah! nei primi tempi di un amore, i baci nascono con tanta naturalezza! Spuntano cosi vicini gli uni agli altri; e a contare i baci che ci si è dati in un’ora si faticherebbe come a contare i fiori di un campo nel mese di maggio. Odette, allora, fingeva di fermarsi, dicendo: “Come faccio a suonare se mi tieni cosi? non posso fare tutto in una volta, decidi quel che vuoi, ameno: devo suonare la frase o farti le coccole?” Swann si arrabbiava e lei scoppiava in una risata che ricadeva su di lui mutandosi in una pioggia di baci.
Il bacio è come il Whisky: si preferisce sempre doppio!
Non successe altro ai nostri corpi. Ci bastò il colmo delle labbra, il fiato inghiottito…
Potrebbe un bacio svegliare i miei sensi assopiti e stanchi, in questa luce immortale che strazia il buio, morendo io vivo.