Woody Allen – Morte
Non voglio raggiungere l’immortalità con il mio lavoro. Voglio arrivarci non morendo.
Non voglio raggiungere l’immortalità con il mio lavoro. Voglio arrivarci non morendo.
Per la Morte – o piuttostoPer le Cose che dovrebbe procurare -Uno – accantonaLe Opportunità della Vita.
C’è una ragione per ogni cosa. Anche alla morte c’è una ragione, all’amore perduto. Se la morte ce lo porta via, rimane sempre un amore. Assume una forma diversa, nient’altro. Non puoi vedere la persona sorridere, non le porti da mangiare, non le arruffi i capelli… ma quando questi sensi si indeboliscono, un altro si rafforza. La memoria… essa diviene tua compagna, l’alimenti, tu la serbi, ci danzi assieme. La vita deve avere un termine, l’amore no… con l’affetto di sempre tuo figlio marco.
La morte è triste, ma fa parte della nostra vita, ed anche essa va vissuta…
Quando la campana ha suonato, è inutile dir di no.
Non riesco a concepire un Dio che premi e castighi le sue creature o che sia dotato di una volontà simile alla nostra. E neppure riesco né voglio concepire un individuo che sopravviva alla propria morte fisica; lasciamo ai deboli di spirito, animati dal timore o da un assurdo egocentrismo, il conforto di simili pensieri. Sono appagato dal mistero dell’eternità della vita e dal barlume della meravigliosa struttura del mondo esistente, insieme al tentativo ostinato di comprendere una parte, sia pur minuscola, della Ragione che si manifesta nella Natura.
Ci sono due eventi importanti nella evoluzione del essere: la nascita e la morte, il tempo che trascorre tra uno e l’altro evento non è che un insieme di colori che abbiamo scelto di usare per dipingere il quadro della propria vita.