Francesca Marino – Destino
Danzando sulle punte nella sabbia lascio le mie orme, si muovono in un respiro leggero. Polvere aleggia nell’aria parla di un tempo passato, che racconta di una vita in equilibrio tra piume di struzzo e granelli di sabbia.
Danzando sulle punte nella sabbia lascio le mie orme, si muovono in un respiro leggero. Polvere aleggia nell’aria parla di un tempo passato, che racconta di una vita in equilibrio tra piume di struzzo e granelli di sabbia.
Fin troppo su di un cielo d’ardesia ho esercitato le mie pene, nessun astro cadente a tacere gli errori, dall’orizzonte spento, oltre gli oceani giungo ai confini della sorte.
Il peggio l’ho lasciato per ultimo. Possiamo declassificare la Principessa riportandola semplicemente alla vecchia Eva Hodges, sesso femminile, età anni quattro, ceppo caucasico. Nel tardo pomeriggio la sua carrozza si è ritrasformata in una zucca con quattro topi a tirarla. A guardarla, la si sarebbe detta perfettamente normale, nessuna traccia di raffreddore. È giù, certo: le manca la mamma. A parte questo, appare perfettamente normale. E invece se l’è beccata. Dopo pranzo la pressione ha prima registrato un calo, poi una risalita: questo è l’unico mezzo diagnostico che Denninger è riuscito fino a questo momento a escogitare. Prima di cena Denninger mi ha mostrato i vetrini del suo espettorato – come incentivo alla dieta, i vetrini dell’espettorato sono ineguagliabili, credetemi – e sono pieni di quei germi a ruota di carro che, dice lui, non sono affatto germi ma incubatrici. Non riesco a capire come sia possibile che lui sappia dov’è quest’affare e che aspetto ha, eppure non sia in grado di bloccarlo. Mi propina un sacco di paroloni, ma secondo me non capisce nemmeno lui.
Molti giudicano quello che fai, pochi sentono quello che sei.
Siamo testimoni e vittime del tempo in cui viviamo.
Gli uomini sono nati gli uni per gli altri; o li educhi o li subisci.
Il futuro è l’unica cosa che dura in eterno.