William Shakespeare – Destino
Re – Profitta della tua ora, Laerte;sia tuo il tempo, e le tue buone graziese lo spendano pure a lor talento.E adesso, Amleto, mio nipote e figlio…amleto – (a parte)… Un po’ più che parente, e men che figlio.
Re – Profitta della tua ora, Laerte;sia tuo il tempo, e le tue buone graziese lo spendano pure a lor talento.E adesso, Amleto, mio nipote e figlio…amleto – (a parte)… Un po’ più che parente, e men che figlio.
Quando meno te lo aspetti, la vita ti mette davanti eventi a dir poco incredibili e che mai avresti voluto vivere. È destino, oppure è la nostra esistenza che ci conferma, per l’ennesima volta, che noi esseri umani possiamo ben poco di fronte a cose che sono molto più grandi di noi e che non ci resta altro da fare che accettarle.
Vivi il paradosso, serve a prender coscienza. Semplice come la Fisica dei quanti.
Non credo nel destino, lo affermo con la consapevolezza di esperienze personali e non. Credo nella libertà che abbiamo nel voler sposare delle scelte di vita; tutto ciò che non dipende da noi sono cause e conseguenze di scelte altrui, giuste o sbagliate che siano.
I doni della fortuna non si trovano mai uniti al merito.
Sono in viaggio. Posto nuovo, tempo piovoso. Negli occhi i silenzi, il cuore colmo di malinconia e quest’anima che già sa, questo viaggio m’allontanerà sempre più da te.
Spesso mi chiedo quanto avrei potuto fare per cambiare il presente.