Francesco Iannì – Internet
Ci sono giorni in cui vorrei che la mia vita fosse in standby.
Ci sono giorni in cui vorrei che la mia vita fosse in standby.
La mia fragilità si è affacciata alla consapevolezza quando ho compreso di essere una persona variabile. Per anni ho vissuto sentendomi unico, insostituibile e non fraintendibile. Eppure ho incontrato una moltitudine di soggetti in grado di idealizzare la mia figura al punto di stravolgerla completamente, reinventandola dalla radice; molti si sono sbagliati, così, ad ogni mia parola, potevo vedere un attacco diretto alla persona che loro vedevano in me.La mia fragilità più grande è proprio questa: essere inesistente per come sono per me agli occhi di chi mi circonda. Perché io vivo con ogni cellula delle mie membra, eppure sofferenze e gioie possono non arrivare agli occhi degli altri, così come le mie parole rischiano di mutare durante il tragitto.
Ama la vita, il mondo, l’universo, la natura. Prima di tutto, però, ama te stesso.
Chi vuole buttarti giù, evidentemente non si trova alla tua stessa altezza.
La gente ha smesso di toccarsi, ma si tocca in cam.
Indubbiamente, l’assuefazione logora ogni cosa.
Non puoi sapere quante cose puoi fare, finché non ci provi.