Paola Marcato – Morte
Vorrei poter vedere il giorno in cui mi faranno l’autopsia quanto son “bella dentro”.
Vorrei poter vedere il giorno in cui mi faranno l’autopsia quanto son “bella dentro”.
Libero dai pensieri, libero dagli averi mi trasformo in un essere che non possiede nulla e con spirito libero vado verso la meta oltre l’orizzonte.
Per rendere onore a chi non c’è più bisogna vivere al meglio la propria vita.
La morte che tanto temiamo e rifiutiamo interrompe la vita, non la elimina.
Saper che incontrare la morte è un dogma, mi crea l’alibi d’aspettarla andandole incontro.
La Morte estrae i numeri senza bisogno di mettere la benda e mischiare le palline.
Nessuno mi aveva detto che il lutto fosse così simile alla paura… sto cominciando a capire perché il lutto ricorda tanto l’attesa. Dipende dal fatto che infiniti impulsi ai quali ci eravamo abituati restano frustrati. Non c’era pensiero, sentimento o azione che non avesse lui per oggetto. Ora, non hanno più meta.Continuo, per abitudine, a tendere la freccia sulla corda, ma poi ricordo, e devo deporre l’arco. Così tante strade portavano il mio pensiero a lui, ma ora un invalicabile posto di frontiera le blocca. Una volta erano strade, ora sono vicoli ciechi.