Harjashan Singh – Morte
La morte del fisico non è morte. Una persona muore quando gli muore l’anima, ovvero quando commette azioni malvagie che portano dolore agli altri.
La morte del fisico non è morte. Una persona muore quando gli muore l’anima, ovvero quando commette azioni malvagie che portano dolore agli altri.
I morti non si ricordano solo oggi, ma si ha un pensiero per loro tutti e 365 giorni dell’anno.
Il morire è una fase del Vivere, che deve impregnarsi di dignità.
Il destino non ci precede: ci cammina a fianco.
Che cos’è la morte se non il proseguimento della vita? Dopo che la nostra vita avrà danzato con la morte, lasceremo quell’abbraccio e le nostre ali si spiegheranno verso il cielo, per farci trovare poi di fronte al giudizio divino. Su questa terra rimarranno tracce di noi e dei nostri pensieri, ma non dei nostri corpi, poiché saranno solo le nostre anime ad avere l’immortalità nei tempi.
L’eutanasia è una scelta che va rispettata, chi decide in questo senso non la fa sicuramente a cuor leggero.
Se il sonno è una morte temporanea, il letto sarebbe allora la tomba dei vivi.