Giuseppe Donadei – Morte
Non so se ho più paura di morire o di essere già morto.
Non so se ho più paura di morire o di essere già morto.
Morendo non si diventa santi, si estinguono solo le pene.
Se il sonno è una morte temporanea, il letto sarebbe allora la tomba dei vivi.
Il mondo non morirà mai di fame per la mancanza di meraviglie, quanto per la mancanza di meraviglia.
Dopo la morte c’è “solo” eternità.
Eppure sono in milioni che vanno al cimitero o in chiesa per mettere dei fiori e delle candele per i defunti, io invece preferisco offrili ai vivi come simbolo di speranza, vita e calore. Nulla contro quelli che lo fanno, e solo una questione di preferenza.
Eravamo seduti ad un tavolo in un pub piuttosto carino con un bicchiere di whisky e una sigaretta, quando a un certo punto Frank mi chiese “Ivan, che vorresti dire alla morte quando verrà a portarti con sé?” Presi un sorso, poi posai il bicchiere, feci un gran sospiro e gli dissi “Ce ne hai messo di tempo, brutta cagna!”