Alessandro Bon – Morte
Io non temo la morte, in quanto statica. Io temo il vivere, perché è un progredire, un divenire continuo di sentimenti ed esperienze che ci arricchiscono o depauperano.
Io non temo la morte, in quanto statica. Io temo il vivere, perché è un progredire, un divenire continuo di sentimenti ed esperienze che ci arricchiscono o depauperano.
Mi resi conto che è meno facile suicidarsi che meditarci sopra, e da allora, quando sento dire di uno che minaccia di uccidersi, la cosa mi lascia quasi del tutto indifferente.
Se si aspetta di morire per scoprire la vita dopo la morte, non si trova nulla.
“Ho una notizia bella e una brutta. Quale vuoi sapere per prima?” “Quella brutta” “Quella brutta è che muori” “e quella bella?” “Beh, che non sei ancora morto!”
C’è chi ti chiede la borsa e c’è chi ti chiede la vita.
Le dita scheletriche della Morte non sono lorde del sangue degli individui, ma della loro rassegnazione!
Morire è quando acquisisci la consapevolezza che niente e nessuno può più riempire il vuoto che ti porti dentro.