Denise Simonetti – Morte
Non so cosa mi fa più paura… se la morte con il suo gelido abbraccio o il vuoto che incontrerò non credendo nella salvezza…
Non so cosa mi fa più paura… se la morte con il suo gelido abbraccio o il vuoto che incontrerò non credendo nella salvezza…
L’unico buon motivo per morire è l’aver imparato a vivere.
Ogni suicidio è la soluzione di un problema.
Chi s’avvelena di ricordi, muore nel passato.
La morte è insieme la possibilità di ogni istante e l’impossibilità di ogni possibilità.
La strada che conduce all’Ade é facile da percorrere.
Ho visto i miei occhi riflessi nello specchio dell’ anima, il puro terrore; la follia della paura; la pazzia furente e urlante della mostruosità: ho visto la Morte. Ed essa mi guardava dal di dentro dello specchio con cieco desiderio. Desiderio di avermi; di ghernirmi; di possedermi… per sempre. Ho visto le sue lugubre e agghiaccianti dita, scarnificate, putrescenti, oscene, allungarsi in una specie di carezza sul mio cuore; ma volevano solo strapparlo per portarlo lontano… Ho visto la sua falce lunata mietere attorno vite… e per poco non cadevo anche io sotto il mortale girotondo… Ho visto il suo volto specchiarsi nel mio e diventare me stessa, rubandomi gli occhi, l’anima e i pensieri… Sono affogata in una melma di nera pece, ma poi ha schiuso la stretta ed ho nuovamente respirato. Ho visto il mio cadavere tornare alla superficie della vita e poi di nuovo affondare nel nulla, perché l’attesa ormai si è fatta così reale e distinta, da non permettermi più di discernere fra l’Adesso e il Niente…