Alessio Scollo – Morte
Non bisognerebbe mai esaudire l’ultimo desiderio di un condannato a morte: potrebbe desiderare di vivere.
Non bisognerebbe mai esaudire l’ultimo desiderio di un condannato a morte: potrebbe desiderare di vivere.
Per quanti varrà ancora la pena di vivere quando non si morirà più?
Dopo aver visto decine di morti ammazzati, imbrattati del loro sangue che si mescola allo sporco, esalanti odori nauseabondi, guardati con curiosità o indifferenza professionale, scansati come rifiuti pericolosi o commentati da urla convulse, ne ho ricavato una sola certezza, un pensiero tanto elementare che rasenta l’idiozia: la morte fa schifo.
Harry scosse la testa.”È stato stupido, pensare che fosse lui” mormorò. “Voglio dire, lo sapevo che è morto”.”Credi che le persone scomparse che abbiamo amato ci lascino del tutto? Non credi che le ricordiamo più chiaramente che mai nei momenti di grande difficoltà? Tuo padre è vivo in te, Harry, e si mostra soprattutto quando hai bisogno di lui. Altrimenti come avresti fatto a evocare proprio quel Patronus? Ramoso è tornato a correre la notte scorsa.”A Harry ci volle qualche istante per capire quelle parole.
La morte è solo un’apparente uscita dalla vita. Si può considerare non più in vita. Colui che continuerà a vivere nei ricordi e nel cuore di coloro che lo hanno amato?
I morti pesano non tanto per l’assenza, quanto per ciò che -tra loro e noi- non è stato detto.
La cronaca della mia morte era una vera e propria esagerazione.