Pierluigi Cavarra – Morte
Il coraggio di uccidere non rende grande nessuno.
Il coraggio di uccidere non rende grande nessuno.
La morte è spaventosa, ma ancor più spaventosa sarebbe la coscienza di vivere in eterno e di non poter morire mai.
Queste due donne erano molto diverse fra loro, ma in questo non differivano punto: tutt’e due sapevano indubbiamente che cosa fosse la vita e che cosa fosse la morte e milioni di persone lo sapevano come loro. La prova che esse sapessero con certezza che cosa fosse la morte stava nel fatto che esse potevano avvicinare i moribondi senza dubbi e senza paura. Invece Levin e gli altri come lui non lo potevano, perché avevano paura della morte. Se Levin si fosse trovato solo con suo fratello lo avrebbe guardato con terrore e con maggiro terrore avrebbe aspettato, senza sapere che cosa fare. Non sapeva che dire, dove guardare, come camminare. Parlare di cose strane era sconveniente, parlare della morte era impossibile ed impossibile era tacere. “Se lo guardo penserà che l’osservo, che ho paura; se non lo guardo penserà che ho la mente altrove; se cammino in punta di piedi gli dispiacerà; e se cammino come se niente fosse sembrerò brutale”. Kitty non pensava a sé, non ne aveva il tempo; pensava a lui.
Vivere il nulla è la vera morte.
Il più vile degli assassini è quello che ha del rimorso.
Non ucciderei mai un uomo: non tanto perchè sia un uomo degno di vita, quanto perchè non ucciderei mai.
Tutto ciò che scorre è vita, l’immobile è morte.