Ludwig Josef Johann Wittgenstein – Morte
Riposare sui propri allori è altrettanto pericoloso che riposare su una slavina. Ti appisoli, e muori nel sonno.
Riposare sui propri allori è altrettanto pericoloso che riposare su una slavina. Ti appisoli, e muori nel sonno.
Non è la morte che fa paura, ma è la vita con le sue fiabe e i suoi dolori che ci usura.
Alla fine ricorderemo non le parole dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici.
È questo il segreto di chi sa, che scopri solo quando attraversi lo stesso binario, quel cammino obbligato dove prima o poi tutti passiamo. È questo il segreto che illanguidiva lo sguardo di mia madre ogni volta che pensava alla sua mamma, persa prematuramente, quei silenzi guardando ai ricordi, quegli sguardi malinconici pensando al futuro, pensando a me che avrei subito stessa sorte. È questo il segreto di chi perde un genitore, quel legame che in vita dai per scontato, ma che dopo la loro scomparsa, è sempre lì come costante presenza, come riferimento continuo, quasi più forte che prima, intenso, indissolubile. È questo il segreto.
Il nemico della vita non è tanto la morte… ma la vita stessa.
Cosa è mai la morte? Forse il secondo più libero e corto, dopo l’attimo più soffocato?
La morte ci sfida sempre.Noi accettiamo la sfida… vivendo.