Pierre Eugene Drieu la Rochelle – Morte
Reclamo la morte. Voglio morire perché sono stupendamente maturo per la morte. Che fortuna non diventare vecchio.
Reclamo la morte. Voglio morire perché sono stupendamente maturo per la morte. Che fortuna non diventare vecchio.
Dei mali della vita ci si consola con la morte, e della morte con i mali della vita. Una gradevole situazione.
Dopo aver visto decine di morti ammazzati, imbrattati del loro sangue che si mescola allo sporco, esalanti odori nauseabondi, guardati con curiosità o indifferenza professionale, scansati come rifiuti pericolosi o commentati da urla convulse, ne ho ricavato una sola certezza, un pensiero tanto elementare che rasenta l’idiozia: la morte fa schifo.
Non ci sono parole per descrivere un dolore. Quando perdiamo una persona amata, quando Dio ha deciso di portarla via, quando la vita non dà più attimi. Quanto è triste vedere partire un essere buono che ha fatto tanto per gli altri, senza mai lamentarsi, sei stata come una sorella per me, mi hai fatto sentire come parte della tua famiglia, quando ero triste, tu sempre lo capivi subito, quando avevo bisogno tu sempre mi tendevi la tua mano. Quanti momenti belli abbiamo vissuto, quante risate abbiamo fatto, e tu sempre sorridente, hai avuto sempre una parola carina per tutto. Sai, per me non sei andata e non te ne andrai mai perché ora sei dove si trovano le persone buone, come sei stata tu. Ora sei un angelo e so che da lassù continuerai a guardarci e a sorridere come sempre. Buon viaggio sorella mia.
È meglio morire svuotandosi che riempendosi, e meglio di fame che d’indigestione.
La morte confina con la nascita, e la nostra culla sta nella tomba.
Il suicidio dimostra che ci sono nella vita mali più grandi della morte.