Martin Luther King – Morte
Alla fine ricorderemo non le parole dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici.
Alla fine ricorderemo non le parole dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici.
La morte sorride a tutti; un uomo non può far altro che sorriderle di rimando.
La morte sola può rescindere l’unione formata dalla simpatia, dal sentimento e dall’amore.
Chi ha voglia di vivere, non pensa tanto al morire… ma chi si sente morire, pensa a quella maledetta voglia di vivere.
Allora vi voglio confermare il fatto che nella vita ogni persona diventa prima o poi un personaggio che si rimuove da solo. Si rimuore da solo. Si muore da soli. Nonostante tanti amici.
Appena adolescente, la prospettiva della morte mi gettava nell’angoscia; per sfuggirvi mi precipitavo al bordello o invocavo gli angeli. Ma, con l’età, ci si abitua ai propri terrori, non si fa più niente per liberarsene, ci si imborghesisce nell’Abisso. – E se ci fu un tempo in cui invidiavo quei monaci egiziani che scavavano le loro tombe per versarvi lacrime, oggi scaverei la mia per non lasciarvi cadere altro che cicche.
Solo al capezzale della morte si potrà capire com’era meglio vivere la vita.