Isabel De Santis – Paradiso & Inferno
Dio fece il mondo. Io creo Inferni. I miei.
Dio fece il mondo. Io creo Inferni. I miei.
Peccato che per andare in paradiso si debba salire sul carro funebre.
La strada per sperare di andare in Paradiso? Per me ce n’è una sola: quella che sfiora l’Inferno.
Ad Un Pastore durante un orazione gli fu chiesto: “Padre esiste un mondo al di fuori di questo”? Acciocché il Pastore conoscendo l’immensa vanagloria dell’uomo rispose: “Sono convinto e Dio me ne è Testimone,: c’è un altro mondo, in quel mondo continueremo a patire”!
Per alcuni di noi, per cui la vita è o bianca o nera, o tutto o niente, o dentro o fuori, senza mezze misure…l’essenza di ogni oggetto che possiamo possedere, dal più scontato al più raro, viene massimizzata, fondamentalmente privandosene. Perché solo la privazione aumenta il desiderio. E quando il desiderio è estremo, la sua percezione e intensità sono equivalenti a quelle di un orgasmo. Ebbene si. Bisogna fare l’amore. Fare l’amore con il cibo, con le proprie passioni, con la propria mente, con il proprio corpo, con il proprio uomo. E fare l’amore significa arrivare allo stremo delle energie fino a far male, a far mancare il respiro, a nauseare. Una sorta di masochismo paradossalmente rigeneratore, che si raggiunge solo rendendo esclusivo l’approccio con l’oggetto. L’abitudine è assuefazione che sminuisce il suo straordinario valore. Per questo bisogna fondamentalmente privarsene…
Lasciarsi é tutto quello che sappiamo del paradiso, e tutto quello che ci serve dell’inferno.
Trattami come una disgrazia poi dimmi che sono la tua salvatrice. È una sorta di tortura, potrei invecchiare abituandomi a questa specie di inferno?