Antonio Recanatini – Società
Da tempo la realtà è diventata una favola, la favola un sogno, la rivoluzione un destino.
Da tempo la realtà è diventata una favola, la favola un sogno, la rivoluzione un destino.
Alla luce di quello che succede nel nostro paese non andrebbe rivista solo la costituzione ma anche qualche sacro comandamento. Ad esempio il quinto, non ammazzare forse andrebbe cambiato in: non ammazzarti.
Il problema principale dell’italia è uno. In italia, tutti le fazioni vogliono fare qualcosa ed effettivamente la fanno: parlano. Tutti parlano molto e soprattutto vogliono. Poi arriva il momento in cui hanno la possibilità di fare qualcosa e capiscono solo allora che per aver potere non basta volere, bisogna anche dare. Ed è lì che tutti scelgono di non perdere qualcosa per guadagnare responsabilità. Perché? Le responsabilità rendono l’uomo cosciente, lo rendono capace di stabilire ciò che è giusto e deve essere libero ed è per questo che viene temuta.
Siamo tutti in malanimo per le deficienze del sistema sociale ma solo pochi operano quotidianamente per l’avvento di un mondo migliore.
Siccome tutte le cose umane hanno una fine, lo Stato di cui parliamo perderà la sua libertà, perirà. Roma, Sparta e Cartagine sono pur perite. Perirà quando il potere legislativo sarà più corrotto di quello esecutivo. Non sta a me di esaminare se gli Inglesi godono attualmente di questa libertà, o no. Mi basta dire che essa è stabilita dalle loro leggi, e non chiedo di più. Non pretendo con ciò di avvilire gli altri governi, né dichiarare che questa libertà politica estrema debba mortificare quelli che ne hanno soltanto una moderata. Come potrei dirlo io, che credo che non sia sempre desiderabile nemmeno l’eccesso della ragione; e che gli uomini si adattino quasi sempre meglio alle istituzioni di mezzo che a quelle estreme?
Dalla lontana Nairobi, apprendo con profondo orrore che anche l’Italia ufficialmente entra in guerra. Con un voto scellerato del Parlamento, il tanto decantato tricolore si renderà complice e autore di morti di migliaia di civili, di assurde stragi, di bombardamenti su città, villaggi, su popolazioni inermi, ridotte alla fame da condizioni di vita disperate.Un voto di una gravità inaudita quello del nostro Parlamento, che colloca l’Italia in una pagina nera della storia del mondo, una pagina listata a lutto e datata mercoledì 7 novembre 2001.
Se, per ipotesi, J. F. Kennedy rivolgesse alla “casta” siciliana il famoso appello: “Non chiedetevi cosa il Paese può fare per voi, chiedetevi cosa potete fare voi per il Paese! ” la risposta sarebbe pronta (…) “Mancia e fa manciari”.