Paul Gauguin – Sogno
E chiudo gli occhi per vedere…
E chiudo gli occhi per vedere…
Il sogno è lo spazio della mente indagatrice, in cui si scandisce il tempo dell’attesa verso ciò che è veramente voluto, ciò che la ragione dei giorni nostri ci nasconde ingannevolmente.
Io e la notte abbiamo un dialogo aperto da tempo. Mi deve tanti sogni svaniti, persi ma mai dimenticati.
Vivo un equilibrio instabile perché il baricentro del mio sognare è più in alto del punto d’appoggio del reale.
Il problema è che mi stanco, mi stanco tanto, ormai. Per questo non ho più nemmeno la forza di immaginarmeli i sogni, figuriamoci viverli. Certo, ogni tanto sento il rimpianto per quella che era una meravigliosa capacità, quella di sognare, che si è poi persa nel tempo. Colpa della vita che, fin troppo spesso, riesce a mandare in frantumi anche il sogno, all’apparenza, più resistente. E sogno dopo sogno, succede che, semplicemente, poi si dura fatica a desiderare anche le cose più elementari. Forse perché poi l’unica cosa che ti rimane da volere davvero è un buon collante per tentare di tenere assieme, meglio che puoi, i cocci della tua esistenza.
Sogniamo a colori dentro una realtà che sfoggia Indifferenza.
I sogni sono una sorta di meccanismo di difesa dell’inconscio, si attivano quando la realtà diventa insopportabile. L’incubo invece ci ricorda di non sotterrare certe verità scomode.