Lev Nikolaevic Tolstoj – Stati d’Animo
Vedeva che loro, in quella sala piena di gente, si sentivano soli.
Vedeva che loro, in quella sala piena di gente, si sentivano soli.
Non sono una persona dal carattere semplice. La quotidianità mi annoia da matti. La routine mi angoscia di brutto. “E le prese per il culo mi fanno incazzare a bestia”!
Ma i suoi occhi, Un po’ sbiaditi per i tanti giorni passati senza una mano di vernice sotto il sole e la pioggia.
Non perdono i tradimenti. Non accetto i periodi di pausa. Non voglio avere a che fare con uomini confusi. Non parlo con chi dice di essere amico e dopo ti tradisce alle spalle perché io credo ai sentimenti sia di amicizia che d’amore e non gioco per mettermi in mostra. Anche perché è sugli zerbini che ci sta scritto “Welcome” e non di certo il mio nome.
Rinascerò, come le ali del vento, io rinascerò, e volerò con le ali di un gabbiano, senza meta, senza pensare volerò, toccherò il cielo, sorriderò e mi perderò nelle ali del vento, quel vento che un di mi ha lasciato quasi morire, quel vento che ha travolto la mia vita, e distrutto la mia anima, ma non la mia forza, ed io rinascerò, nelle ali di un vento amico, un di che fu nemico! Sono nata per volare e non per morire!
L’immaginazione è l’orizzonte di ogni scrittore. Un colore per tutti, l’infinito per egli.
Ho accarezzato un sogno, l’ho vissuto finché il destino me l’ha concesso. Vi ho rinunciato per ritornare alla realtà, ora anche lei mi prende a pugni nello stomaco. Ogni giorno la vita si porta via un po’ di me stessa. Che senso ha aver lasciato volare via le note che mi facevano volare, se anche il mio piccolo mondo cade a rotoli.