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  • Piero Scalisi – Stati d’Animo

    Ho imparato a vivere guardando il cielo. Ho imparato che niente è impossibile se lo affronti con coraggio. Ho imparato ad amare dove vedevo odio e indifferenza. Ho imparato ad ascoltare il mare e a sussurrare alle stelle. Ho imparato che anche dopo il dolore possono uscir fuori delle cose belle. Ho imparato che le cose semplici le osservi e le vivi solo se apri con gioia e fiducia il tuo cuore alla vita.

  • Susanna Scarlata – Stati d’Animo

    Che nell’osservarmi risulto sempre quella che poi non sono.Che solo perchè amo l’eleganza nessuno si immagina io possa infilarmi in un bosco a raccogliere castagne. Tesori, mondi incantati.Che adoro sporcarmi i piedi di fango alla ricerca di qualcosa, concretamente, come nella vita.Che abbraccerei sempre tutti, che la mia espressione distaccata è involontaria, che sono fatta così.Che la forma sembra perfetta ma la sostanza resta un caos.Che ho bisogno di affetto anche se mi imbarazza fare il primo passo.Che più vorrei e più mi blocco.Che non sono brava a permetterti di conoscermi, anche se vorrei, anche se davvero, io ce la metto tutta.

  • Mena Lamb – Stati d’Animo

    E dopo l’ultima lavatrice, programma “delicati”, detersivo profumato, smacchiatore, ammorbidente quanto basta, mi auguro che domani ci sia il sole, che le macchie siano andate via e il colore non sia sbiadito! Mi dispiacerebbe se il mio cuore perdesse quel suo colore vivace, caldo, quel suo inconfondibile profumo di buono, e se qualche fibra si fosse infeltrita, ma, tant’è, nel gioco delle parti qualcosa si mantiene ma qualcosa è inesorabilmente destinata a degradarsi.

  • Mariella Buscemi – Stati d’Animo

    So di aceto e limone, pungente sulla lingua, brucio sulla pelle. Aspra! Chi non sa diluirmi con la vaniglia dice di me che sono acre. Io mi preoccupo di non essere amara, nonostante i fumi delle pozioni tossiche inalate. Ricordo flebo di veleni somministrarti endovena, sottocute che creavano strati di rancore tra il cuoio e le arterie. E sono scappata nella notte, alzata da quel letto di droghe e soporiferi letali, rintanata come animale impaurito negli antri di boschi solitari e nebbiosi, tra le belve sanguinarie, aspettando l’alba sotto alberi spogli e durante piogge incessanti. Grondante e trafelata. La mia forza mi ha portata a bordo strada, non voglio passaggi da nessuno io, ma camminare sull’asfalto è assai diverso che camminare tra roghi e sterpaglie.