Émile Michel Cioran – Stati d’Animo
Chi non ha sofferto non è un essere: tutt’al più un individuo.
Chi non ha sofferto non è un essere: tutt’al più un individuo.
E ci si abitua ai silenzi, a divenire tu stessa silenzio. Ti guardi attorno e ti dici che un amore non è fatto di parole taciute, di porte chiuse. Ora mi guardo in quello specchio che rimanda un immagine in cui non mi riconosco e mi pone una domanda alla quale non so dare una risposta. Ho creduto solo io a quest’amore?
Ho amato qualcuno che non ha amato me allo stesso modo. Ho dato sincerità a chi sincerità non ha saputo darmi, ma mi ha donato solo bugie. Ho perso il mio tempo e sprecato le mie lacrime per chi non meritava nulla. Ma sono fiera di me perché sono stata me stessa.
Dedico una rosa, con petali ancor stretti, dentro il colore che sente il cuore bianco se è vergine di un sogno, rosa se è sposa di albe di speranza, azzurro se è riflesso di un volto sospirato in un’onda di mare, rossa se è accesa dal lume dell’amore. Dedico una rosa che profumi di ogni sentimento, forte e intenso anche nei richiami di dolce amicizia.
Non mi infastidisce chi parla troppo, ma chi invece tace quando deve parlare.
Alla donna che sono stata voglio bene. Anche se era fragile non è mai stata debole, anche se era stanca e sfinita non ha mai smesso di lottare. Ha saputo resistere. Alla donna che sono stata sento di dover riconoscere dei meriti, molti: il coraggio di sbagliare, la volontà di esserci, la responsabilità di scegliersi.
Ho capito di non essere normale, anzi vivo benissimo nella mia sana follia. Al diavolo i francesismi, le buone maniere, i falsi perbenisti e tutta quella gente che ama le etichette. Fiera di essere Vera in mezzo ad un branco di Falsi Predicatori.