Albert Camus – Stati d’Animo
Nel bel mezzo dell’inverno ho infine imparato che vi era in me un’invincibile estate.
Nel bel mezzo dell’inverno ho infine imparato che vi era in me un’invincibile estate.
La felicità è ciò che prova chi vede solo con gli occhi.
Provo come una sensazione di abbandono: abbandono al lento scorrere della vita, alle sensazioni, alle piccole manie della gente. Come se nulla più importasse o fosse rilevante, mi trascino da una parte all’altra della città. Eppure ci deve essere qualcosa che importa veramente, in fondo, che ci fa galleggiare nella consapevolezza che qualcosa di importante, nella nostra vita, lo abbiamo realizzato e che, in fondo, siamo solo in un momento di stallo, in attesa che le acque ci smuovano.
Come se tutto sembrasse e niente fosse. Come se tutto fosse esattamente com’è. Niente. E sorridi perché “niente” è comico.
Chissà cosa sente la foglia che si stacca dal ramo, benché le sue nervature apparissero salde nell’innesto, invece, guardarsi morire la speranza del verde ed arrivare alla secchezza dell’arido, inquietante, malaticcio giallognolo e tentennare nella sospensione del refolo che, sadico, pone in prospettiva lo schianto, ma perpetua il senso del precipitare nella stasi della vertigine. Aspiriamo al nitore degli approdi, delle definizioni perentorie dei verbi nella coniugazione d’un passato prossimo che ci faccia chiudere gli occhi in segno di rassegnazione, evitando il gerundio della paura. Sta cadendo.
I veri angeli nella nostra vita sono quelle persone che, senza farsi notare, ci sono sempre quando abbiamo bisogno di loro. E non chiedono mai nulla, perché hanno sempre paura di disturbare. Sono persone che non apprezziamo mai abbastanza, forse perché siamo sicuri che loro ci saranno comunque. Il loro amore è così silenzioso e discreto che spesso ci accorgiamo di loro, solo quando se ne sono andati.
Non ho la forza per risolvere i miei problemi, figuriamoci se riesco a farmi carico di quelli degli altri, intanto i giorni mi scivolano addosso così uguali ma così diversi nel loro insieme, con i ricordi rivivo quei momenti passati che tanto dolore mi hanno provocato e mi domando il perché di tanto rancore verso questa vita che mi sta sfuggendo di mano lasciandomi interdetto tra le pieghe di un destino non ancora del tutto scritto ma che mi sta portando a distruggere quel buono di me che è rimasto.