Pagina iniziale » Raffaella Frese – Tristezza

Raffaella Frese – Tristezza

E poi certi giorni “mutevole” come lo è il tempo, vorresti solo allontanarti dalla consapevolezza della quotidianità. Dalla certezza di non poter cambiare il mondo. Dalle gabbie che l’incoerenza umana ha formato. Vorresti solo “Allontanarti dalla durezza della vita”, per ritrovarti lì; dove le emozioni non ti toccano. Dove crisi esistenziali che ti circondano, non squarciano la tua anima, dove le mani si tendono e i cuori si aprono.

Similar Posts

  • Samantha Avvelenata – Tristezza

    Il dolore non percorre le rughe ma le accentua. Il dolore spegne il sorriso, trascinando inesorabilmente gli angoli della bocca verso il basso, incurva le spalle, contrae lo stomaco, irrigidisce gli arti. Ti sembra di morire, insomma. Il punto è che non muori. Continui ad andare avanti, abituandoti perfino a questa condizione. Ci si abitua talmente tanto da correre il rischio di non saper riconoscere poi i pochi momenti di felicità che ci capiterà di sicuro di vivere nuovamente. Non vivi, sopravvivi. E la cosa buffa, se così vogliamo definirla, è che molto spesso l’artefice del nostro dolore è paradossalmente lo stesso che potrebbe guarirlo. Ma quasi mai lo fa.

  • Mariana Nechita – Tristezza

    Occhi nella notte che sperano nella quiete di trovare un appiglio, stringo i pugni perché il sereno della vita non è per me. Spilli pungenti di dolore è la notte che s’insinua tra le pieghe della mente che s’arroventa al lume di una candela, trovando l’ultima rima ad un’agghiacciante poesia. Mani fredde non scaldano la penna, mentre le luce della notte spengono i rumori e finalmente riposano anche le foglie che nel vento danzavano riflesse come cristalli su vetri frantumati. Vorrei annodare i fili dispersi della vita, mi perdo invece nelle paure per cercare me stesso. Vive in me una poesia che mi divora a tradimento, impossessandosi del passato; e mentre inseguo desideri assenti sprofondo nel pozzo della notte che m’inghiotte, chiudo la porta alla luce che il mondo ha lasciato accesa per me.

  • Raffaella Frese – Tristezza

    La sofferenza! Vi chiederete che brutta parola la sofferenza, può essere definita; “brutta, crudele, spietata”. Ma in essa si ritrovano valori e sentimenti che in un altra situazione non verrebbero esternati. Non è pietà, non è compassione è donare sorrisi a chi ne ha bisogno. È elargire incondizionatamente amore, amicizia, aiuto, conforto spontaneamente, solo per riempire di felicità il nostro cuore! La sofferenza per quanto può essere crudele, c’insegna a leggere nei cuori delle persone, ci aiuta a capire davvero, chi ha bisogno di noi come noi di loro… ci aiuta a conoscere, chi senza nulla chiedere, sa donare solidarietà solo perché lo vuole davvero, perché lo sente nel cuore!