Fiamma La Rossa – Tristezza
E poi quando nessuno la vedeva faceva di quei sospiri di tristezza che le ingrigivano il volto.
E poi quando nessuno la vedeva faceva di quei sospiri di tristezza che le ingrigivano il volto.
Ho la malinconia incastrata nelle costole. Quel genere di malinconia che non ti blocca il respiro perché hai il magone, ma ti indolenzisce le ossa perché parte dallo stomaco. Puoi respirare, ma ogni respiro è uno sforzo, una fitta. Lo sforzo di evitare di piangere, ché tanto sai che sarebbe inutile. Ed immeritato. Perché sono lacrime che non ti meriti tu né tantomeno chi le ha provocate.
Con il trucco puoi cancellare la stanchezza dal volto ed apparire raggiante, ma la stanchezza dal cuore non si cancella.
È come avere un gran fuoco nella propria anima e nessuno viene mai a scaldarvisi, e i passanti non scorgono che un po’ di fumo, in alto, fuori del camino e poi se ne vanno per la loro strada.
A volte, troppo solo, persi il buonumore e i colori sbiadirono: pallore e uniformità, sempre presenti nei percorsi in discesa.
Sono come un cane. Lascio le mie tracce dappertutto. E sono pure senza sacchetto.
Non prendertela con le persone per essere stato troppo deluso ma solo con te stesso per esserti aspettato troppo.