Laila Andreoni – Tristezza
L’inverno accarezza la terra e con il suo candido mantello l’avvolge. È il suo abbraccio.
L’inverno accarezza la terra e con il suo candido mantello l’avvolge. È il suo abbraccio.
In una gelida sera di dicembre ho conosciuto la crudeltà della vita. Nessun preavviso e nessun saluto prima dell’addio. La fiamma dentro me si è spenta, proprio come te.
Bisogna essere felici solo quando lo sono gli altri.
Quando saprò mai fare dello spettacolo vivente della mia triste miseria il lavoro delle mie mani e l’amore dei miei occhi?
E si ripresentano certe cose…e tu pensi di essere forte oramai abbastanza per affrontarle,ma ti ritrovi come nuda davanti ad esse,e non riesci ad agire perché le mani ti servono per coprirti…e senti tanto freddo…
Dio, ti prego, o dentro o fuori. Non me lo bloccare sulla porta. E poi se deve essere fuori, fallo uscire presto; ma se deve essere dentro, fallo tornare in un lampo.
La tristezza in questi giorni mi ha fatto da padrona, ma la vita va avanti, e devo trovare gli stimoli giusti per continuare ad andare avanti.