Rosa Coddura – Tristezza
Siamo come automi comandati dalla società e condannati all’infelicità.
Siamo come automi comandati dalla società e condannati all’infelicità.
Avevo trovato amore nei tuoi occhi, pace fra le tue braccia, coraggio nei tuoi sorrisi. Ora senza te, sembra così tutto lontano da quella parola da quel periodo da vivere di nome felicità.
La tristezza di un sogno non vissuto, intrappola l’anima in una prigione senza muri; impossibile anche solo aggrapparsi alle pareti dei ricordi…
Che tristezza quando urli a squarciagola che hai la verità e non vieni creduta, perché qualcuno, prima che potessi difenderti, ha sporcato la tua immagine e le tue azioni con la calunnia.
Ti ho chiesto di non andar via, mi hai risposto: sei andato via tante volte tu.
Anche la disperazione ha un suo perché. Quando sei felice potresti avere il dubbio di non essere vivo, mentre il dolore, quello sì, ti fa sentire appieno l’agglomerato di carne e spirito che sei e che ti porti appresso ogni momento. La disperazione perforante di un amore tormentato ti urla in faccia chi sei e cosa vuoi e traccia un confine fra te e il resto del mondo.
Apro gli occhi ma non mi posso svegliare, li apro solo per piangere… ed ora sono così gonfi che non sanno più parlare.