Cesare Pavese – Tristezza
La massima sventura è la solitudine.
La massima sventura è la solitudine.
La tristezza è una tela bianca da coprire con il dipinto della tua vita.
Per chi porta sempre gli occhiali, il cielo è sempre buio.
Io che dipingo sogni, ne ho smarrito i colori.
Il dolore mi ha cambiato e ha fatto di me una persona nuova e diversa. Mi ha resa più dura agli occhi del mondo, ma piena di paure e di fragilità. Adesso sono sicura di me, cammino decisa e so cosa voglio. Però dentro me nascondo una valanga di emozioni contrastanti, mille paure, tanti dubbi e quella tremenda sensazione di sbagliare nuovamente e di dover soffrire ancora.
Fumava Wiston Blue. Tirava lentamente e ogni volta sentiva i polmoni che si riempivano di fumo. Si riempiva tutto quello spazio dentro di lei che, da quando lui se n’era andato, era diventato un vuoto a perdere. E poi quando sputava fuori il fumo, che usciva così sinuosamente come la ballerina del diavolo, era convinta uscissero fuori anche tutti i problemi. Povera illusa.
L’angoscia vera è fatta di noia.