Italo Calvino – Viaggi e vacanze
Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d’avere: l’estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t’aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti.
Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d’avere: l’estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t’aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti.
Urlava di dolore e di vittoria e non capiva niente e si teneva stretto al ramo, alla spada, nel momento disperato di chi ha vinto la prima volta ed ora sa che strazio è vincere, e sa che è ormai impegnato a continuare la via che ha scelto e non gli sarà dato lo scampo di chi fallisce.
Il viaggio è qualcosa che ti avvicina ma allo stesso tempo ti allontana dalla tua condizione di essere umana. Viaggiare ti sottrae a quella stabilità, a quel calore e a quell’amore che sono tendenze naturali dell’uomo. Il viaggio ti apre la mente, ti permette di far entrare dentro di te degli aspetti, delle idee che fino ad ora non ti avevano lontanamente sfiorato. Il viaggio avvicina il tuo io a qualcosa di completamente diverso e ironicamente fa nascere in te l’invidia. Invidia per il posto in cui ti trovi. Ma è un sentimento reale o è il frutto dell’impossibile? Ami davvero quel sentimento posto che il viaggio ti ha permesso di incontrare o lo ami perché sai che prima o poi te ne andrai? Sei davvero pronto a rinunciare a quei sentimenti che hai bramato tutta la vita, alla tua vita di sempre? Sei davvero pronto ad innamorarti di un’illusione che ben presto diventerà soltanto una deludente realtà? Il viaggiato è semplicemente colui che è costretto a scappare ogni qual volta si trovi a vivere la realtà.
La letteratura (e forse solo la letteratura) può creare degli anticorpi che contrastino l’espandersi della peste del linguaggio.
Così la macchina dell’oppressione sempre si rivolta contro chi la serve.
Non sempre conviene prendere la strada più corta perché è la più trafficata, la più consumata e potrebbe non farti godere tutto il paesaggio.
L’unico viaggio che non si paga e che nessuno vuole fare è quello dal quale non si può più ritornare.