Ernest Hemingway – Vita
Quella eccitantissima perversione di vita: la necessità di compiere qualcosa in un tempo minore di quanto in realtà ne occorerebbe.
Quella eccitantissima perversione di vita: la necessità di compiere qualcosa in un tempo minore di quanto in realtà ne occorerebbe.
Se non avessimo cuore non avremmo lacrime.
Con te ho passato i giorni più belli della mia vita. Fortunatamente per le notti mi ero organizzato diversamente.
Ma sono di questo genere, proprio, per me, quelle Furie che agitano quelli che declamano, quando proclamano: “Queste mie ferite le ho subite per la libertà della repubblica, questo mio occhio l’ho perduto per voi. Datemi una guida, che mi guidi dai miei figli, che ci ho i tendini tagliati, che non mi tengono su il corpo”. Che sono cose che si potrebbero sopportare, se ci potessero aprire una via, per quelli che si avviano verso l’eloquenza. Ma con dei contenuti tanto sballati, con delle frasi che fanno tanto chiasso per così niente, ci guadagnano soltanto questo, quelli, che ci arrivano nei tribunali, che si trovano come sbarcati sopra un altro pianeta.
Oltre a farci tutte queste domande sul senso della vita, dovremmo invece cercare di lasciare qualcosa di positivo nel mondo, migliorando la vita degli altri, rispettandoli e facendosi rispettare, solo così lasceremo un segno indelebile, e non moriremo mai veramente, tutto il resto è secondario.
Il vero senso della vita non lo troviamo cercando al di fuori. Esso è innato in noi, eredità di ciò che fummo. È nella nostra essenza di esseri umani pensanti. Per questo se impariamo ad ascoltare il silenzio, ognuno di noi può trovare il suo senso della vita.
Nell’instabilità dell’esseresono molte più le volte in cui la bocca dovrebbe restare zitta.Il cellulare in tasca.La mente in soffitta.