Orazio (Quinto Orazio Flacco) – Vita
Carpe diem.
Carpe diem.
Ti è stato affidato un ruolo importante nella vita, interpretare te stesso. In teoria semplicissimo, in pratica impossibile da portare a termine, dato che pochissimi ci provano, e i più passano la vita ad interpretare quella degli altri.
C’han concesso solo una vita, soddisfatti o no, qua non rimborsano mai.
Reagiamo alla vita vivendola fino in fondo.
La vita mi ha insegnato tante cose, da piccola a camminare, poi man mano che crescevo mi ha insegnato che dopo una caduta ci si rialza e anche se le ginocchia sono sbucciate, arrossate, e fanno male, bruciano, non bisogna arrendersi mai; ma affrontare con determinazione la situazione che ci si pone davanti. Con il tempo, mi ha insegnato che non tutto il male vien per nuocere. Le delusioni ci servono per rafforzare il nostro carattere, le nostre debolezze, le nostre insicurezze. Le lacrime, per riscoprirci dentro, per liberare, e sfogare il nostro tormento. Il dolore, ci serve per capire che la felicità sono solo attimi che dobbiamo apprezzare e vivere al meglio. La vita mi sorprende ogni giorno, perché ogni giorno sto imparando ad amarla di più!
Il nostro è un viaggio in due. Non importa chi va avanti. Non importa chi giunge prima alla meta. Ciò che solamente conta è essere sempre parte del medesimo cammino.
Chi è l’uomo di vocazione? Colui che si fa plasmare dal mondo, non certo colui che pensa di avere in sé il potere di cambiarlo.