Fabrizio Del Vecchio – Cielo
Osserva la luna. Dimmi quante volte l’hai sfiorata accarezzandola. È il suo viso è il cuore che domina la mano.
Osserva la luna. Dimmi quante volte l’hai sfiorata accarezzandola. È il suo viso è il cuore che domina la mano.
Il letto è il campo dello spirito liberato dal peso. Bisogna essere distesi per vedere il cielo.
Il cielo di notte s’illumina e le stelle prendono forma. Nel silenzio della notte si sentono i colori e si vedono i rumori. Tutto questo diventa reale quando tutti i nostri pensieri svaniscono e noi diveniamo un tutt’uno con il cielo e le stelle.
La nuvola era sorta dalle parti infedeli di Levante, dal mare, elemento dei meno devoti, e veniva così in fretta, piccola e rabbiosa, che nel tempo d’andare e tornare di sagrestia già spuntava sul filare dei pioppi in fondo allo stradale della canonica: d’un tratto si torsero e si piegarono investiti come da un fuoco. Tutta la campagna fu presa da una fosca disperazione di vento.
Anche i cieli che lacrimano nascondono arcobaleni.
Guardo il cielo e mi sento minuscola e penso “quanto vorrei che fossimo minuscoli insieme.
Persino la notte più buia non è mai completamente buia.