William Shakespeare – Abbandonare
Se soltanto avessi servito il mio Dio con metà dello zelo con cui ho servito il mio re, egli non mi avrebbe abbandonato nella mia vecchiaia, nudo, ai miei nemici.
Se soltanto avessi servito il mio Dio con metà dello zelo con cui ho servito il mio re, egli non mi avrebbe abbandonato nella mia vecchiaia, nudo, ai miei nemici.
Sei tu la parte migliore di me stesso, il limpido specchio dei miei occhi, il profondo del cuore, il nutrimento, la fortuna, l’oggetto di ogni mia speranza, il solo cielo della mia terra, il paradiso cui aspiro.
I pregiudizi, sbagliati delle altre persone su di te, sono l’unica cosa giusta che si possa realmente abbandonare senza avere una perdita. Dato che coloro che ti giudicano puntando il dito su di te, una possibilita di esprimerti o di farli vedere chi realmente sei non te la danno, allora l’unica cosa che si meritano della tua attenzione e l’abbandono.
– Forse non era destino.- Il destino non esiste; esistono le conseguenze.
A volte gli uomini sono padroni del loro destino; la colpa, caro Bruto, non é delle nostre stelle, ma nostra, che noi siamo dei subalterni.
Gli uomini sono come l’aprile quando fan la corte e come dicembre quando sono accasati.
Nella nostra vita capita di essere o macerie o pilastri.Capita di dover essere…Sono cosa?Sono pilastro…Nella nostra vita capita di crescere pilastri e vedere le macerie di ciò che costruiamo.