Giuseppe Cugliandro – Abbandonare
Spesso ci si abbandona a se stessi quando l’ultimo velo di follia si allontana senza voltarsi indietro.
Spesso ci si abbandona a se stessi quando l’ultimo velo di follia si allontana senza voltarsi indietro.
Allora, avvilito rimango in un angolo, non ho più voglia di nulla, ma solo di rannicchiarmi, fino a ridiventare piccolo piccolo… fino a sparire… fino a morire.Ma non ci riesco. Mi sembra di sentire il calore di mia madre, il suo latte caldo, i giochi con i miei fratelli… e adesso perché?Perché cerco tra i rifiuti un tozzo di pane ammuffito che non placherà la mia fame… di tutto. E perché qualcuno cerca di colpirmi con un calcio o un bastone?Io, che non cerco altro che una carezza, di esser chiamato per nome… io, che non so dare in cambio altro che amore…Dove ho sbagliato? Perché coloro che amavo e per i quali avrei dato la vita senza pensarci nemmeno una volta… mi hanno lasciato solo, solo col mio cuore impaurito che batte così forte che pare vuole uscire da me…Solo davanti a un mondo che non conoscevo… che passa e fugge via, che mi travolge… perché?Me ne starò qui, rannicchiato sulle mie quattro zampe ferite e doloranti in attesa del prossimo sguardo… di una mano che si posi sulla mia testa… di una voce che mi chiami… di un cuore che abbia un po’ di pietà…
Tutto perisce nell’abbandono.
Dopo di te, il silenzioso rumore del nulla.
Porgimi una mano dove tanti hanno lasciato perdere… raccoglimi come un fiore strappato e gettato a terra… dammi il coraggio di vivere…
Le cose non si mantengono e com’il ferro trae la sua ruggine, come la luce…
Il valore delle persone lo senti solamente quando non ci sono più accanto a te.