Gabriele Ceci – Angelo
Mi consigli il tramonto ed io vedo l’alba, cammina in terra e scelgo la sabbia, non voglio ascoltarti e già lo sapevi, per questo mi consigli sbagliato per farmi star in piedi.
Mi consigli il tramonto ed io vedo l’alba, cammina in terra e scelgo la sabbia, non voglio ascoltarti e già lo sapevi, per questo mi consigli sbagliato per farmi star in piedi.
Prima di volare, dirigersi verso una meta, bisognerebbe rendersi conto di vivere in una realtà più vasta e complicata di quanto si pensa. Se non ci si rende conto di questo, ed è libera scelta, non si parte e non si prendono nemmeno certe direzioni, non si danno le colpe degli intoppi che si trovano a qualche volontà remota e indistinta, la cui “vanità contro Dio” non era altro che cercare di metterlo in guardia.
Siamo angeli senza ali, in cerca di un’anima capace di farci spiccare il volo!
Se gli angeli venissero sulla terra, avrebbero il viso dei bambini.
Angeli tristi, smarriti, camminano sulla nuda terra, avendo perso la facoltà di volare, ma non di sentirsi ancora angeli nel profondo. Angeli oscuri, solitari, piegati dal peso ingiusto della vita, essendo vittime inconsapevoli di eventi manovrati dal truce destino. Sono angeli maledetti, gli angeli dannati!
Ognuno di noi diventa un angelo nel momento in cui tende la mano a chi ne ha più bisogno.
Un angelo che si taglia le ali è pur sempre un uomo che sogna di volare.