Isabella Santacroce – Abitudine
Non sapevo se piangere o ridere. Speravo solo d’essere presa a botte. Rinchiusa in una clinica psichiatrica.
Non sapevo se piangere o ridere. Speravo solo d’essere presa a botte. Rinchiusa in una clinica psichiatrica.
La vita è piena di pessimi sarti che dandoti una sola occhiata finiscono per cucirti addosso un vestito troppo stretto.
Perché si finisce sempre per piacere a chi non ci piace?
È l’assenza a distoglierci lo sguardo…
La semplicità oggi è la cosa più rara e straordinaria che ci possa essere.
C’è chi crede che una cosa sia giusta perché l’ha sempre fatta, senza domandarsi che potrebbe sempre aver sbagliato.
Cosa ne poteva sapere lei che poi sarei arrivato io nel suo cuore? Il passato è passato, non ci devo pensare più.
A volte mi piace estraniarmi, stare lì zitto ad osservare gli altri. Non sono di poche parole, e avrei molte cose da dire, ma così, osservando gli altri, riesco a capire tanto dei limiti del cervello umano…
L’abitudine… è solo di coloro che non hanno il coraggio, e a volte la possibilità.
Quando i marinai ritardano il ritorno, le reti sono piene.
Ho sempre trovato alquanto aberrante che per salvaguardare la propria vita sia necessario mettere a repentaglio quella di altri organismi.
La gente è fortunata. Le piace tutto: coni gelati, concerti rock, cantare, ballare, odio, amore, masturbazione, panini col wurstel, balli folk, Gesù Cristo, i pattini a rotelle, lo spiritualismo, il capitalismo, il comunismo, la circoncisione, i fumetti, Bob Hope, lo sci, la pesca, l’omicidio, il bowling, i dibattiti. Tutto. Non hanno molto, perché non si aspettano molto. Ma sono una grande banda.
Certe persone si valutano così poco da svendersi in piazza per quattro monete come fossero merce al mercato e quando la loro sacca è piena di monete vogliono ricomprasi ciò che hanno venduto, ma non è con la stessa moneta che potranno ricomprare ciò che hanno regalato ad un prezzo stracciato.
Non ho avuto mai paura del cambiamento, mi ha sempre spaventato l’abitudine.
La sera prima di addormentarti, rivolgi un pensiero a tutte le persone a te care e ricordati di lasciare un bacio nel vento, la mente fa presto a raggiungere i propri cari.
Se non vuoi essere tracciato (come la massa) devi alterare le tue abitudini d’uso in modo che non ci siano pattern riconducibili a te.
86.400 secondi in una giornata… tanto tempo eppure a volte non si trova “quell’attimo”…