Francesco Iannì – Abitudine
Le persone sono sempre uguali. O, per meglio dire, è difficile che cambino radicalmente. Chi è subdolo continua a mentire e a prendere in giro, mentre chi è fesso continua a crederci.
Le persone sono sempre uguali. O, per meglio dire, è difficile che cambino radicalmente. Chi è subdolo continua a mentire e a prendere in giro, mentre chi è fesso continua a crederci.
Per quelli come me quando ti piace qualcuno è istintivamente normale non avere occhi per nessun’altra, mentre per altri sono solo parole e a volte neppure quelle.
Lasciali parlare dicevano, lasciali parlare: senza l’esperienza dei tormenti ci sarà poco da fare. Tu lasciali parlare.
Persone molto più attaccate ai loro fottuti beni materiali e alla loro fottuta finta vita perfetta che alla loro pelle e al loro rattrappito cuore.
Puoi trasformare il male in bene, basta volerlo.
Una prigione sembra che poco per volta diventi una stanza amica, ma in realtà è l’arrendevolezza che la fa sembrare amica.
Devi solo invertire gli estremi, ma sei nella direzione giusta.
Avete presente quella bellissima sensazione di appagamento? Beati voi. Io ce l’ho assente. Anzi, assentissima!
L’amore forzato, quello portato avanti solo per cause di forza maggiore, come soldi, abitudine, convenienza, famiglia, paura di star soli o peggio, paura del giudizio altrui, è come un palazzo privo di fondamenta, pronto a crollare da un momento all’altro. Più o meno è come il fumo, danneggia gravemente l’individuo e chi gli sta attorno. Dicono che l’amore non basti, figuriamoci quando manca persino quello.
Ho l’abitudine di rispettare il dolore degli altri: mi pare che il trarre profitto della debolezza nella quale il dolore prostra la carne e lo spirito di una donna sia la più bassa degradazione fisica e psichica in cui è concesso al maschio di cadere.
Svegliarsi con un “Buongiorno amore mio” è stupendo, ma il cornetto alla Nutella non lo batte nessuno.
Mai darsi per vinti nella vita, anche quando, a causa dell’incompetenza altrui e del menefreghismo, ti trovi costretto a combattere contro il senso d’impotenza e l’ansia che ti assale quando hai la sensazione di sbattere continuamente contro dei veri e propri “muri di gomma”.
Non dobbiamo sottovalutare mai le provviste primarie, quando finiranno le rimpiangeremo.
Caffè, compagno di solitudine, dolce o amaro ossequio all’abitudine.
A tutto ci si abitua, persino all’idea della sofferenza.
Il cervello è uno strumento dell’essere umano, non un oggetto da tenere per bellezza.
Si passa spesso da un problema all’altro, dimenticando le conseguenze.