Joseph Joubert – Abitudine
L’immaginazione è l’occhio dell’anima.
L’immaginazione è l’occhio dell’anima.
Il disordine dà qualche speranza, l’ordine nessuna.
Il vero teatro della storia è quindi l’area temperata.
Il conformismo è un vestito troppo stretto da far mancare l’aria… anche perché pian piano ci si ritrova imprigionati in una gabbia di regole… o di fronte a transenne invalicabili… oltre le quali tutto, o è vietato, o è peccato… ma il vero peccato è il non godere di questa vita!
I piccoli risparmi formano le grandi ricchezze: questo è valido sia per i denari che per le abitudini.
Faccio fatica a spiegarmi il perché tanta gente si accontenta dell’orizzonte quando è consapevole che, in fondo, basterebbe fare un passo per girare l’angolo, e trovare l’infinito.
Spesso la luce del giorno nasconde l’anima sofferente tra anime indifferenti.
Esiliata lontano da lei, dolce rassicurante amante della lenta vita che scorre. Fiore da aprire, ma mai con sorpresa, il suo odore addormenta ma non inebria. Se tornasse nei miei giorni, forse mi sentirei a casa, ritroverei il viso a cui regalare un sorriso. Rimpiango un’azione prevedibile, un abbraccio conosciuto sin troppo bene. Il tempo mi allontana da questo stato e lamento la sua mancanza come una vedova che in cuor suo sa bene che il tempo non cura ma squarcia forte la sua ferita immortale.
A New York sai sempre quando arriva l’autunno, perché l’ombra dell’uomo che ti pedina diventa più lunga…
Chi si scandalizza è sempre banale: ma, aggiungo, è anche sempre male informato.
È stato piacevole parlarti, ho bisogno di parlarti più spesso, altrimente se non lo faccio mi puoi dimenticare.
L’abitudine alle cose le rende meno speciali.
“Chi si accontenta gode”, ma desiderare il meglio non è peccato!
Mi si accusa di amare poco la mia città, ma ovunque vada essa mi viene dietro.
I messaggi scritti tra persone che non si conoscono prendono le sfumature e le intonazioni di chi le legge, non di chi le scrive.
Si difende dal macigno della noia chi apporta anche solo piccole modifiche agli standard quotidiani.
Castigati nelle gabbie, gli uccelli, dimenticano come volare.