Leandro Mancino – Abitudine
Castigati nelle gabbie, gli uccelli, dimenticano come volare.
Castigati nelle gabbie, gli uccelli, dimenticano come volare.
Il silenzio cela ogni pensiero,il silenzio è bello per riflettere, per ascoltare,il silenzio va interrotto quando fa rumore!
Cosa c’è di più triste di chi giudica senza conoscere.
Chi è schiavo dell’abitudine,la libertà lo spaventaper paura di perdersi nell’immenso.
Le specie animali e vegetali alla luce del sole, nel buio della foresta godono di libertà – non hanno colpa – il figlio della colpa ne fa strage. Come pesa il tempo!
Il discorso vuoto sprofonda nel nulla perché è più pesante dell’aria smossa dalla lingua di chi lo ha pronunciato.
Quando scrivo inizio dal nulla e finisco al nulla del nulla… perché il nulla piace a tutti.
L’abitudine è quella cosa che non manca mai durante la giornata, di darci o meno felicità.
Gli uomini si abituano a tutto con una spaventevole rapidità.
Nulla rende lo spirito angusto e geloso come l’abitudine di fare una collezione.
Le catene dell’abitudine sono troppo leggere per essere avvertite finchè diventano troppo pesanti per poter essere spezzate.
Tale è la forza dell’abitudine che ci si abitua perfino a vivere.
Perché bevo? Perché non riesco ad affrontare la vita quando sono sobrio.
Troppe delusioni causate da facili illusioni.
Sono le cose che pensi non durino a durare veramente.Rimangono sempre li, nascoste dall’indifferenza, poi, quando finalmente le rinoti, sprigionano una moltitudine di vecchie nostalgie.
Se una donna sapesse amarmi sempre con occhi nuovi, io, riuscirei ad amarla sempre con sentimenti rinnovati.
Quando sono a casa chiudo sempre le tende completamente, non le apro mai. Non tengo nemmeno un diario, ho paura di poterlo perdere e che qualcuno lo faccia finire su internet.