Alessandro Ammendola – Felicità
Da piccoli eravamo tutti felici, forse perché non avevamo un passato di cui vergognarci o un futuro di cui preoccuparci.
Da piccoli eravamo tutti felici, forse perché non avevamo un passato di cui vergognarci o un futuro di cui preoccuparci.
In maniera del tutto incomprensibile, la gioia è contagiosa, chiunque la provi dovrebbe lasciarla trasparire anche a costo di sembrare stupido. Già, lasciamo trasparire la stupidità regolarmente, spacciandola per brillantezza e reprimiamo la gioia sul nascere.
La felicità è come l’onda più alta del mare che tocca il cielo.
La felicità è una scelta, tra le più sofferte il più delle volte, ed è per questo che, quando si realizza, ci riempie pienamente. Ci pone di fronte a rinunce e azzardi del quale non sappiamo calcolarne l’esito. Tutto ciò che si può fare è non rinunciarvi anche se non dovesse compiersi.
Dopo che le nere nubi si sono poste nel mio cielo, tutto a quello che tenevo si è dissolto, sparito. Il buio si è fatto più cupo, e ogni cosa intorno a me si è fatta quasi invisibile, tutto sparisce. Con dolcissimo fiato arriva il vento che dolcemente e lentamente accompagna le nuvole nere fuori dal mio cielo. A sprazzi spunta il colore azzurro del cielo. Sta iniziando una nuova, inaspettata e spettacolare intensità di azzurro la quale porta gioia e speranza. L’anima si riscalda con i colori caldi del cielo.
Felicità, ti ho sentita mia quando già eri svanita.
Non siamo una storia, cerchiamo di essere una storia. Non siamo una volta, cerchiamo di essere un’eternità. Non siamo un sogno, siamo una realtà.