Alessandro Bon – Morte
Io non temo la morte, in quanto statica. Io temo il vivere, perché è un progredire, un divenire continuo di sentimenti ed esperienze che ci arricchiscono o depauperano.
Io non temo la morte, in quanto statica. Io temo il vivere, perché è un progredire, un divenire continuo di sentimenti ed esperienze che ci arricchiscono o depauperano.
Quando si muore si ha ben altro da fare che di pensare alla morte.
Mai dire di voler morire se veramente se ne è convinti.
La memoria rende tutti presenti, nulla cancella l’amore, neanche la morte.
E se gli angeli scelgono per la vita di uno la morte di un altro, si angosceranno non per le repliche a frotte, se e quando l’odio abbandonerà la loro mente, ma per quello perduto, il rimedio che splende troppo lontano alle spalle, vago e informe come dietro un mare d’acqua, in una strada su cui nessuna macchina del tempo potrà fare ritorno.
Sapessi quante volte sono morta dentro e nessuno è venuto al mio funerale!
Sono budista e ciò prevede la riencarnazione. Ma non l’ho ben metabolizzata.