Alessandro Vidali – Abitudine
L’abitudine alle cose le rende meno speciali.
L’abitudine alle cose le rende meno speciali.
Capendo si invecchia il riflettere.
Siamo storie viventi, libri in lettura.
Ho preso l’abitudine di abbracciarmi da sola! Ci sono sempre per me, quando mi chiamo non ho impegni, non mi infastidisco per la perdita di tempo, mi capisco, so perfettamente cosa voglio dire quando parlo confusamente tra i singhiozzi, mi scuso da me e non ci sono conseguenze, equivoci od offese quando do di matto. So compatirmi e tollerarmi quando sono odiosa fino all’inverosimile, ingestibile, villana e capricciosa. Ho preso l’abitudine di abbracciarmi da sola perché se dovessi aspettare che qualcuno lo faccia, morirei di freddo. Non ho a chi chiederli questi abbracci, ma dopo un po’ non se ne sente neppure la mancanza, o l’esigenza, si ha solo la percezione di un retrogusto che sa di calore e completezza quando se ne ricevevano; probabilmente, se ci fosse qualcuno a donarmeli, li rifiuterei non riconoscendone l’intenzione.
Ogni volta che un ricordo o delusione mi affligge ho solo voglia di sfoggiare la mia saggezza nei confronti degli sbagli passati. Ma non è nient’altro che un ringraziamento agli errori.
Non ho avuto mai paura del cambiamento, mi ha sempre spaventato l’abitudine.
Ho un brutto vizio. Terribile. Di fidarmi ancora delle persone.