Alexandre Cuissardes – Politica
Nei dibattiti televisivi e nelle interviste assistiamo spesso al solito squallido spettacolo fra chi l’Italia la vuole governare a modo suo (i politici) e chi la vuole raccontare a modo suo (i giornalisti)
Nei dibattiti televisivi e nelle interviste assistiamo spesso al solito squallido spettacolo fra chi l’Italia la vuole governare a modo suo (i politici) e chi la vuole raccontare a modo suo (i giornalisti)
Si scrive giustizia, si pronuncia fortuna.
In cina un uomo ha fermato i carri armati, in italia neppure una folla può fermare i folli.
La chiesa è molto occupata a convincerci che dobbiamo aiutare quelli che secondo loro sono gli ultimi, ma se ci guardiamo indietro non vediamo nessuno, molto spesso gli ultimi siamo noi.
Quando esco dalla cabina elettorale mi sento un abitante di Sodoma.
Dove cominci esattamente, né dove finisca. L’aggettivo di sovrano applicato al popolo è una tragica burla. Il popolo tutto al più, delega, ma non può certo esercitare sovranità alcuna.
Troppo facile per i politici parlare di “metterci la faccia”, quando il paese ci ha già messo il culo.
Si scrive giustizia, si pronuncia fortuna.
In cina un uomo ha fermato i carri armati, in italia neppure una folla può fermare i folli.
La chiesa è molto occupata a convincerci che dobbiamo aiutare quelli che secondo loro sono gli ultimi, ma se ci guardiamo indietro non vediamo nessuno, molto spesso gli ultimi siamo noi.
Quando esco dalla cabina elettorale mi sento un abitante di Sodoma.
Dove cominci esattamente, né dove finisca. L’aggettivo di sovrano applicato al popolo è una tragica burla. Il popolo tutto al più, delega, ma non può certo esercitare sovranità alcuna.
Troppo facile per i politici parlare di “metterci la faccia”, quando il paese ci ha già messo il culo.
Si scrive giustizia, si pronuncia fortuna.
In cina un uomo ha fermato i carri armati, in italia neppure una folla può fermare i folli.
La chiesa è molto occupata a convincerci che dobbiamo aiutare quelli che secondo loro sono gli ultimi, ma se ci guardiamo indietro non vediamo nessuno, molto spesso gli ultimi siamo noi.
Quando esco dalla cabina elettorale mi sento un abitante di Sodoma.
Dove cominci esattamente, né dove finisca. L’aggettivo di sovrano applicato al popolo è una tragica burla. Il popolo tutto al più, delega, ma non può certo esercitare sovranità alcuna.
Troppo facile per i politici parlare di “metterci la faccia”, quando il paese ci ha già messo il culo.