Alexandre Cuissardes – Politica
Gli italiani hanno la crisi nelle tasche, i politici hanno la crisi nelle teste.
Gli italiani hanno la crisi nelle tasche, i politici hanno la crisi nelle teste.
Che io debba essere governato: ecco dov’è lo scandalo.
Penso che ogni tanto qualche scappellotto ci voglia per questo tipo di bambinacce. L’elemento della truffa è quello che più mi colpisce. Non c’è stata e non c’è fino ad ora –se ci sarà lo dirò– una censura della Rai e del cattivo Berlusconi contro la satira della Guzzanti. C’è stato un tentativo evidente di guadagnarsi la censura da parte della Guzzanti, che ha associato alla satira, cioè al suo mestiere, un altro mestriere, quello del comizio politico “de paese”, “de borgata”, quello violento, duro, in cui le è scappata anche la famosa espressione “razza ebraica”, perché la ragazza è molto ignorante. La cosa che mi dispiace è la violazione del sacro canone del mestiere dell’attore. Uno fa la satira, punto e basta. Se uno attraverso la satira – come avvenne con Daniele Luttazzi – vuole fare campagna elettorale a favore del proprio partito, non va più in televisione. Molto semplice: non è censura, sono regole, regole sane.
Vedendo alcuni comportamenti di esponenti del movimento cinque stelle viene da chiedersi se Grillo e Casaleggio hanno partorito oppure abortito?
I politici italiani sono come i peperoni verdi: “indigesti!”
Io vengo processato perché critico i potenti, tu perché li servi, cialtrone!
La legge è uguale per tutti, ma non necessariamente lo è la sua applicazione.