Anna Rita Rossi – Destino
Infelice chi, privo di morale, ama suo padre e sua madre.
Infelice chi, privo di morale, ama suo padre e sua madre.
Il nostro passato: filo invisibile che conduce al nostro futuro.
Siamo polvere sulla bilancia. Facciamo parte di un grande progetto, ma non siamo noi ad essere al centro dell’universo.
Nessun vincitore crede al caso.
Io seguo il mio destino; ma non lo rincorro.
Prima o poi qualcuno ti farà entrare nel suo cuore senza chiederti niente in cambio, lo abiterai delicatamente e troverai dentro, quello che hai sempre cercato. Non ci sarà niente di sbagliato, sarai il punto di riferimento, l’amerai e ti sentirai importante, e finalmente smetterai di spenderti inutilmente in una ricerca che potrebbe non avere un senso.
Può forse essere vero quello che va contro millenni di oppressioni, realtà nascosta e ipocrisia difesa con ogni altrui vita, e che il delitto spiega; l’oscenità degli angeli bianchi e gli angeli neri, furiose belve assassine dietro la maschera che rappresenta la vera forma e le vere intenzioni del Padrone, è l’unica cosa che svolge la storia del Mondo. Nell’ingordigia della Razza divina che l’ingannatore mandato sulla terra già cercò di costruire, sta tutto il male che odia e agisce nascostamente, e tutto vuole. La scaltrezza certo aiuta Dio, suo figlio e i suoi angeli, essendo probabilmente forme di vita più evolute. Ma questa volta… non è che sia diverso? Il limite di quello che dopotutto è una creatura (e sempre resterà tale), non è forse un male più grande di lui perpetrato da lui stesso? Non sono forse le conseguenze che già superano la materia, che quest’essere chiamato “Dio” ha cercato di scavalcare con il male, l’abuso, l’ipocrisia? Da creatura a creatura: non è questa volta un sopruso che ti sovrasta, sottilmente ingestibile nel tempo che perderà ogni vita nelle vane angherie senza rimedio?