Anonimo – Morte
Non ho alcuna voglia di morire per qualcuno… perché conosco il dolore di chi resta.
Non ho alcuna voglia di morire per qualcuno… perché conosco il dolore di chi resta.
Cerco di accendere luci in questo buio di pensieri.
La morte non è male; perché libera l’uomo da tutti i mali, e insieme coi beni gli toglie i desideri. La vecchiezza è male sommo: perché priva l’uomo di tutti i piaceri, lasciandogliene gli appetiti; e porta seco tutti i dolori. Nondimeno gli uomini temono la morte, e desiderano la vecchiezza.
La Morte non è altro che l’epifora dell’anafora riguardante la Vita.
Ricordo mio nonno, un contadino: quando gli chiedevo “Cosa fai, nonno?”, rispondeva “aspetto la morte”. Per me non era mai una risposta tragica perché per lui aspettare la morte significava attrezzarsi, nell’ultima parte della vita, ad affrontarla con tutte le armi dell’uomo (lo scherno, l’ironia, la tristezza, l’amicizia, l’amore), ma mai ad esorcizzarla. Noi invece la dobbiamo esorcizzare con i nostri “gesti segreti” perché crediamo solo nei fatti. E di fronte al “fatto della morte”, che non si può controllare perché si è “assenti” nei riguardi di esso, possiamo solo fare scongiuri o “dare i numeri”.
Scegli la tua fine con cura, perché durerà in eterno.
É difficile sognare, illudersi per poi fallire. É difficile comandare ciò che si presenta incontrollabile, la spinta dal cuore… non è facile descrivere l’irrealtà dell’immateriale, ciò che esprime l’essenza del bacio.
Cerco di accendere luci in questo buio di pensieri.
La morte non è male; perché libera l’uomo da tutti i mali, e insieme coi beni gli toglie i desideri. La vecchiezza è male sommo: perché priva l’uomo di tutti i piaceri, lasciandogliene gli appetiti; e porta seco tutti i dolori. Nondimeno gli uomini temono la morte, e desiderano la vecchiezza.
La Morte non è altro che l’epifora dell’anafora riguardante la Vita.
Ricordo mio nonno, un contadino: quando gli chiedevo “Cosa fai, nonno?”, rispondeva “aspetto la morte”. Per me non era mai una risposta tragica perché per lui aspettare la morte significava attrezzarsi, nell’ultima parte della vita, ad affrontarla con tutte le armi dell’uomo (lo scherno, l’ironia, la tristezza, l’amicizia, l’amore), ma mai ad esorcizzarla. Noi invece la dobbiamo esorcizzare con i nostri “gesti segreti” perché crediamo solo nei fatti. E di fronte al “fatto della morte”, che non si può controllare perché si è “assenti” nei riguardi di esso, possiamo solo fare scongiuri o “dare i numeri”.
Scegli la tua fine con cura, perché durerà in eterno.
É difficile sognare, illudersi per poi fallire. É difficile comandare ciò che si presenta incontrollabile, la spinta dal cuore… non è facile descrivere l’irrealtà dell’immateriale, ciò che esprime l’essenza del bacio.
Cerco di accendere luci in questo buio di pensieri.
La morte non è male; perché libera l’uomo da tutti i mali, e insieme coi beni gli toglie i desideri. La vecchiezza è male sommo: perché priva l’uomo di tutti i piaceri, lasciandogliene gli appetiti; e porta seco tutti i dolori. Nondimeno gli uomini temono la morte, e desiderano la vecchiezza.
La Morte non è altro che l’epifora dell’anafora riguardante la Vita.
Ricordo mio nonno, un contadino: quando gli chiedevo “Cosa fai, nonno?”, rispondeva “aspetto la morte”. Per me non era mai una risposta tragica perché per lui aspettare la morte significava attrezzarsi, nell’ultima parte della vita, ad affrontarla con tutte le armi dell’uomo (lo scherno, l’ironia, la tristezza, l’amicizia, l’amore), ma mai ad esorcizzarla. Noi invece la dobbiamo esorcizzare con i nostri “gesti segreti” perché crediamo solo nei fatti. E di fronte al “fatto della morte”, che non si può controllare perché si è “assenti” nei riguardi di esso, possiamo solo fare scongiuri o “dare i numeri”.
Scegli la tua fine con cura, perché durerà in eterno.
É difficile sognare, illudersi per poi fallire. É difficile comandare ciò che si presenta incontrollabile, la spinta dal cuore… non è facile descrivere l’irrealtà dell’immateriale, ciò che esprime l’essenza del bacio.