Anonimo – Tristezza
È giusto sentirsi soli nella moltitudine?
È giusto sentirsi soli nella moltitudine?
L’uomo è soltanto un animale che da 1 miliardo di anni cerca di cambiare in meglio il mondo e che ancora non ci e riuscito.
“Riusciremo a ripararla e a rimetterla in funzione.””No! Non fatelo!””Uh? Perchè?””Lei non lo vorrebbe. Sono le macchine quelle che si possono riattivare.”(da “Paperinik”)
Lasciami stare nella mia tristezza, nel mio crogiolo di speranze ormai appassite, lascia che il fuoco che ha arso a lungo diventi cenere. Lasciami qui, in balia del tempo che scorre inesorabile, lascia che il vento mi accompagni dolcemente in un altro luogo. Non cercarmi ancora, non chiamarmi, da lì non c’è ritorno. La giovinezza con le sue gioie e aspettative è presto andata, tutti prima o poi vanno via, anche quel sorriso che per ultimo rimase con me. Lei, ecco, solo lei, la solitudine, eterna compagna di sempre, lei rimane, fa parte di me, è intrinseca nel mio divenire. Per lei gli altri mi hanno lasciato e ora anche tu le cedi il posto, lasci Lei a burlarsi di me.
E Neri disse: giocavo da Padova coi gessi d’Irene.
Tutto ciò di cui avremmo bisogno è qualcuno a cui dare tutto di noi stessi, qualcuno a cui vorremmo davvero darci, qualcuno che voglia davvero averci.
L’amore che si sogna è quello che sfida le convenzioni e la morte stessa.