Giovanni Gaggino – Antichi aforismi
La conoscenza delle lingue è il legame fra i differenti popoli.
La conoscenza delle lingue è il legame fra i differenti popoli.
La parola voglio, non si deve usare che comandando a se stesso.
L’uomo assuefatto al male crede lecito il proprio agire.
Uomini un tempo invidiabili per grandezza furono poi compianti. Quanto è bizzarra la fortuna!
Giudicare una moltitudine prendendo per base se stesso è follia.
Le gelosia nasce coll’amore, ma non muore sempre con lui.
I appostati sono sempre i nemici più accaniti del partito che hanno abbandonato, perché temono di non poter mai provare abbastanza la sincerità e la costanza della loro apostasia.
Un vero inganno si è quello di credere che col crearsi de’ nuovi bisogni, oltre a quelli che la natura si ha dati, si possa rendersi più felici.
La troppa delicatezza estingue i piaceri per l’avidità di moltiplicarli, perché rendendo ella il corpo appena sensibile al diletto raro e squisito, lo lasci incapace di gustare il facile e il quotidiano.
Un istante di onesto godimento sulla bilancia del filosofo pesa più d’un secolo di umana ricordanza presso dè posteri.
Sogliono tutte le altre passioni calmarsi coll’acquisto del bene a cui aspirano, ma l’avarizia e l’ambizione si irritano sempre più a misura che cercasi di soddisfarle.
Un’opinione che si abbia adottata fin dall’infanzia, e che un’indolenza di molti anni ce l’abbia resa familiare, perlopiù è quella che ha nelle nostre deliberazioni la preferenza.
Siccome l’ignoranza è la comune sorgente dei nostri errori, così ella è il più formidabile nemico che si opponga alla nostra felicità.
Regolare l’avvenire su ciò che oggi pare che ci convenga è un’azzardare d’esser sempre infelici; mentre è un supporre che noi possiamo essere sempre gli stessi, quando è pur certo che ci cangiamo continuamente.
Pochi principi sono così saggi da preferire la sincerità, che loro dispiace, alla furberia, che li solletica.
Il modo di istruirsi nell’arte di comandare è prima d’apprender bene quella di ubbidire.
Nulla fa di buono che non abbia un eccesso vizioso, persino la morte la gloria, se cangiasi in delirio.