Anton Cechov – Morte
La morte non vuole gli stupidi.
La morte non vuole gli stupidi.
Non ci si uccide per amore di una donna. Ci si uccide perché un amore, qualsiasi amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, nulla.
Vorrei essere come un fiore: sbocciare e morire in un giorno.
La morte decreta la totale uguaglianza degli ineguali.
La morte non prende mai il saggio di sorpresa. Egli è sempre pronto ad andare.
E ti ricorderò così.Con quei fili d’erba illuminati dal sole, verdi smeraldi ch’erano gl’occhi tuoi.Con la vita nei sorrisi, e l’amore delle parole.E ti ricorderò così, mentre è Natale, e tu tieni sempre il banco, e dici di avere tutte le cartelle, quando invece ne hai comprate solo tre.Mentre è Natale, e mescoli tutti i numeri nel sacchetto, urlando “schiattordici” invece che quattordici.E ricorderò, che è veramente tutto surreale.Il giorno prima ci sei, ed il giorno dopo esali l’ultimo respiro.Nonno, continuerai a respirare nel cuore di chi ti ama ancora.Nel mio respirerai sempre.
Non c’é nulla che allo stesso tempo abbia così tanta e così poca influenza su un uomo quanto la sua morte.