Antonella Lombardi – Figli e bambini
Un bimbo che non c’è che vive dentro me… in questo mio grembo desiderato, disabitato.
Un bimbo che non c’è che vive dentro me… in questo mio grembo desiderato, disabitato.
Noi bambini non abbiamo altra scelta che invecchiare così, grandi sognatori.
Essere genitore va ben oltre che scegliere un nome o tramandare un cognome; è mettere “tua” vita in disparte e iniziare a percorrere la “vostra”, sapendo sempre che non sei tu la persona più importante…
L’assenza di una mamma in casa si nota immediatamente dalla luce della cucina. Quasi sempre spenta.
“Dove sei… dove sei…””Ecco la camomilla.””Grazie. Come fai con cinque figli?””Come farei senza…””Troppe preoccupazioni, ansie, dolori…””Non lo so, Eleonora. Viene un momento in cui ti rendi conto che tu hai partecipato a qualcosa di più grande. Non sei tu ad aver dato la vita, anche se l’hai portata. A poco a poco ho capito che portarla significa che ti è affidata. Questo mi dà una grande serenità. E poi non hai idea che carica ti dà l’amore di cinque figli…””e se tuo marito se ne andasse?””C’è stato un momento in cui volevo andarmene io…””Tu?””Si. Ero stanca, mi sentivo sola.””E poi?””Mi sentivo sola, ma alla fine forse non lo ero. Gliene ho parlato e lui ha comprato due biglietti d’aereo e pochi giorni dopo siamo partiti per New York. Ci siamo fermati una settimana. Io non c’ero mai stata e lui mi ha portato nei posti che aveva visitato da ragazzo nell’estate dopo la maturità.””E i ragazzi?””Sparsi tra amici e parenti…””Sembra un film…””Nei film certe cose succedono perché qualcuno le fa nella realtà.”
Quando l’adolescenza si impossessa dei nostri figli, realizzi di non aver capito niente.
Basta poco a far piangere un bambino, ma ancora meno per farlo sorridere.