Antonin Artaud – Libri
Tutta la scrittura è “cochonnerie”.
Tutta la scrittura è “cochonnerie”.
Incastrare la complessità di un concetto nella semplicità delle parole? Non è forse questo il vero prodigio dello scrittore?
Non immaginavo che esistesse una passione così intensa da assomigliare al dolore.
Se vuoi che ti lascio in pace lo faccio, ma certe volte… certe volte incontri una persona e capisci che tutto quello che hai fatto finora, tutto quello che è stata la tua vita fino a questo momento, dev’essere stato giusto… non può essere stato troppo brutto o troppo sbagliato, se ti ha portato a incontrare questa persona. E tu per me sei questa persona. Vuoi che me ne vada?
Noi siamo felici quando mangiamo. Quando viene mio zio che fa il carabbiniere, vuole sempre che io mi lavo le mani, prima di mangiare, ma io faccio finta di andare nel bagnio, perché mi sfotto di lavarmi le mani! (da “Io speriamo che me la cavo”)
Mai due estranei legati allo stesso destino furono più estranei di noi. Mai due sconosciuti uniti nello stesso corpo furono più sconosciuti, più lontani di noi.
Perché nessuno possa dimenticare di quanto sarebbe bello se, per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi.E qualcuno – un padre, un amore, qualcuno – capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume- immaginarlo, inventarlo – e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza di una sola parola, addio.Questo, davvero, sarebbe meraviglioso. Sarebbe dolce, la vita, qualunque vita.E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla corrente, si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi toccare.Farsi ferire, anche. Morirne. Non importa. Ma tutto sarebbe, finalmente umano.Basterebbe la fantasia di qualcuno – un padre, un amore, qualcuno.Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio, in questa terra che non vuole parlare.Strada clemente, e bella. Una strada da qui al mare.